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I muri a secco

I muri a secco nella storia delle nostre regioni

I muri a secco sono dei cumuli di sassi costruiti senza l’uso di cemento o altro legante. Rappresentano un tipo di costruzione “povera” e sono testimonianza del duro lavoro dei nostri antenati. Sono stati eretti dagli agricoltori con l’intento di liberare i terreni dalle pietre che emergevano allo sciogliersi delle nevi o dopo l’aratura per avere un miglior sfalcio dei prati. 

All’inizio si ammucchiavano le pietre ai confini delle particelle di terreno: i cumuli diventavano così delle limitazioni di proprietà. Si costruirono muri a secco sui pendii ripidi per ottenere dei terrazzi su cui coltivare. La capacità di trattenere calore e umidità di giorno per rilasciarla di notte permise di meglio coltivare diverse varietà di ortaggi, frutta, cereali.

Ancora oggi si possono ammirare magnifici vigneti coltivati su pendii terrazzati rivolti al sole. I muri a secco sono dei testimoni del duro lavoro dei contadini e di una storia agricola centenaria.

Non passò molto tempo e l’uomo capì che era possibile fare un uso ancor più funzionale delle pietre e iniziò a usare il sasso come materiale di costruzione. I muri a secco vennero utilizzati quali strutture di sostegno lungo i sentieri o per delimitare ruscelli e corsi d’acqua.

Utilizzando i sassi, il legname e fanghiglia, i manufatti divennero sempre più complessi fino a diventare rifugi per gli animali e abitazioni per le famiglie.

I muri a secco hanno una straordinaria importanza per la convivenza di diversi animali e garantiscono in modo discreto la sopravvivenza di molte specie. Questi ambienti brulicano di vita: i numerosi spazi fra le pietre e le fessure di varie dimensioni offrono per molti animali nascondigli, angoli ideali per nidificare o per proteggersi da eventuali predatori e anche per passare l’inverno. L’ambiente dei muri a secco rappresenta un tassello importantissimo per la biodiversità.

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Tra i primi vegetali a prendere dimora sui muri a secco ci sono i muschi e le felci. Sulle pietre si possono anche osservare licheni di varie forme e colori.


I muschi

I muschi sono dei vegetali primitivi fondamentali per la salvaguardia dell’ecosistema: mantengono l’umidità, prevengono l’erosione del terreno, catturano l’acqua e assorbono grandi quantità di CO2. Si contano circa 14’000 specie di muschi e molte di queste esistono da almeno 200 milioni di anni. Si trovano principalmente nelle aree boschive e lungo corsi d’acqua, dove prevalgono l’ombra e l’umidità. Sono in grado di sfruttare ogni occasione di crescita: le loro spore sono facilmente trasportate dal vento e necessitano soltanto di una superficie libera e umida per germinare. Ricoprendo tronchi e rocce, i muschi sono un caldo e morbido cuscino per gli animali che vi trovano rifugio.


Le felci

Le felci hanno radici, fusto e foglie, ma non hanno fiori e nemmeno frutti, perciò non producono semi: si diffondono tramite spore. Alcune specie hanno foglie grosse chiamate fronde, il fusto è ricoperto da una fine peluria. Crescono in luoghi ombreggiati, amano il sottobosco, se ne trovano sui vecchi alberi, nelle fessure delle rocce e nei vecchi muri. Si riproducono mediante le spore che, trasportate dal vento e dall’acqua, vanno a colonizzare nuovi ambienti. Le felci sono originarie delle zone tropicali e sono tantissime le testimonianze che fanno risalire la nascita dei primi esemplari al periodo preistorico. Oggi se ne contano circa 11’000 specie.


I licheni

I licheni sono formati da due specie diverse che vivono associate, traendo vantaggio l’una dall’altra: si tratta di un’alga verde (o più raramente azzurra) e di un fungo, i quali insieme formano un unico organismo. Ne esistono di diversi colori: dal giallo, al grigio, al rosso o arancione e nero e possono assumere le forme più svariate. Crescono sui sassi, sui muri a secco, sulle rocce, sulle cortecce degli alberi o direttamente sul terreno. I licheni sono degli ottimi indicatori ambientali: grazie alle loro capacità di assorbimento, sono in grado di accumulare i metalli dispersi nell’aria e nelle zone molto inquinate muoiono.

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